Le 20 epidemie più letali di tutti i tempi

Vuoi conoscere quali sono state le epidemie più grandi della storia dell’Uomo? Ti saresti immaginato che nei secoli ci sono state letali pandemie che hanno ucciso oltre cento milioni di uomini? Quali malattie si sono diffuse a livello globale prima dell’attuale emergenza scaturita dalla diffusione del Covid-19?

Allora sei arrivato nella pagina che stai cercando! Abbiamo cercato di raccogliere informazioni delle pestilenze ed epidemie più gravi della storia dell’umanità. Le informazioni sulle pandemie ed epidemie più importanti che leggete sono aggiornate ad aprile 2020.

I dati relativi alle morti delle epidemie più letali di sempre sono tratti da:
wikipedia.org (*)
vivalascuola.studenti.it (**)
worldometers.info (***)
it.qwe.wiki (****)
NBST (*****)

Le più grandi epidemie di tutti i tempi
Le più grandi epidemie di tutti i tempi

Le 20 epidemie più letali di tutti i tempi

(1) Febbre tifoide durante la guerra del Peloponneso (La peste di Atene), dal 429 al 426 a.C.

La febbre tifoide, conosciuta anche come la “peste di Atene”, colpì la città durante la guerra del Peloponneso tra il 429 e il 426 a.C. Questa epidemia fu descritta dettagliatamente dallo storico Tucidide. La malattia, con sintomi gravi come febbre alta, eruzioni cutanee e disordini intestinali, si diffuse rapidamente, causando devastazione nella popolazione. Atene, che era sotto assedio, soffrì particolarmente a causa delle condizioni sovraffollate e delle risorse limitate. La peste contribuì significativamente alla sconfitta degli Ateniesi nella guerra. Le stime sulla mortalità variano, ma si ritiene che decine di migliaia di persone siano state colpite, incluso il leader Pericle.

Il bilancio delle vittime si stima tra i 75.000 e i 100.000 unità (****)


(2) Peste Antonina (La piaga di Galeno), dal 165 al 180

La Peste Antonina, tra il 165 e il 180 d.C., fu una devastante epidemia nell’Impero Romano. Chiamata così in onore dell’imperatore Marco Aurelio Antonino, la malattia, descritta da Galeno, causò febbre, eruzioni cutanee e deliri, mietendo milioni di vite. Si diffuse probabilmente dall’Oriente attraverso le rotte commerciali, generando gravi crisi economiche e sociali. Marco Aurelio stesso morì nel 180 d.C. La Peste Antonina contribuì al declino dell’impero, sottolineando la fragilità di fronte alle malattie e influenzando la successiva crisi del III secolo. Questo evento rimane un capitolo significativo nella storia dell’antichità romana.

Pare che a Roma in quel periodo morissero 5.000 persone al giorno (*) per un totale di 5.000.000 di vittime (****) pari al 30% della popolazione in alcune aree.


(3) La piaga o morbo di Giustiniano, a partire dal 541

La piaga di Giustiniano, dal 541, fu una pandemia che colpì l’Impero Bizantino. Caratterizzata da febbre, bubboni e morte rapida, causò devastanti perdite umane. La malattia, identificata come una forma di peste bubbonica, ebbe impatti socio-economici significativi. Si diffuse rapidamente attraverso le rotte commerciali, raggiungendo l’Europa, l’Africa e l’Asia. Si stima che abbia ucciso decine di milioni di persone. L’imperatore Giustiniano stesso sopravvisse, ma l’Impero subì conseguenze a lungo termine, indebolendo la sua stabilità e contribuendo al declino bizantino. La piaga di Giustiniano ha lasciato un’impronta duratura nella storia dell’epidemiologia e delle sfide sanitarie dell’epoca.

Si stima che il totale delle vittime fu di 100.000.000 morti (**), numero che rende questa epidemia la peggiore nella storia. Secondo altre fonti le vittime sarebbero state da 25.000.000 a 50.000.000 (****)


(4) La Peste nera, a partire dal 1331 al 1353

La Peste Nera, dal 1331 al 1353, fu una delle pandemie più devastanti nella storia europea. Iniziata in Asia centrale, la malattia bubbonica si diffuse attraverso le rotte commerciali, raggiungendo l’Europa nel 1347. Caratterizzata da febbre, gonfiore dei linfonodi e alti tassi di mortalità, decimò la popolazione. I suoi impatti sociali ed economici furono devastanti, portando a crisi demografiche e cambiamenti significativi nelle strutture sociali. La pandemia lasciò un segno indelebile nella storia europea, influenzando la cultura, la religione e la società del tempo.

La peste nera uccise 75.000.000 di persone in sei anni (**) pari ad un terzo della popolazione totale del continente. Secondo altre fonti i morti potrebbero essere arrivati addirittura a 200.000.000 (****)


(5) Il tifo, a partire dal 1489

Il tifo, una malattia infettiva causata da batteri del genere Salmonella, ha una storia documentata che risale al 1489. Il tifo epidemico, noto anche come febbre tifoide, si diffuse attraverso le popolazioni umane con condizioni igieniche precarie. Le epidemie di tifo hanno colpito diverse comunità nel corso dei secoli, portando a significative perdite di vite umane. Solo nel XIX secolo, con i progressi nella comprensione delle malattie infettive e delle pratiche igieniche, si iniziarono a intraprendere sforzi significativi per il controllo del tifo. Vaccinazioni e miglioramenti nelle condizioni sanitarie hanno contribuito a ridurre l’incidenza della malattia nel corso del tempo.


(6) La piaga del ballo, 1518

LLa “piaga del ballo” è un evento storico avvenuto nel 1518 a Strasburgo, in Alsazia. Una donna, Francesca Saverio, iniziò improvvisamente a ballare in modo incontrollato per settimane, attrarre altre persone che si unirono al ballo. Nel corso di un mese, centinaia di persone erano coinvolte, e alcuni morirono per affaticamento o infarto. Il fenomeno è stato interpretato come una forma di isteria collettiva o ergotismo, causato da muffe sul grano. Questo episodio evidenzia gli enigmi della psicologia di massa e la complessità delle interpretazioni storiche di eventi straordinari.


(7) Epidemia Cocoliztli (La grande peste), dal 1545 al 1548

L’epidemia di Cocoliztli, conosciuta come “La grande peste”, devastò il Messico dal 1545 al 1548. Causata probabilmente da un batterio o da un virus, la malattia portò a un’elevata mortalità, con stime che vanno dal 5% al 15% della popolazione. I sintomi includevano febbre, emorragie e eruzioni cutanee. Questa epidemia ebbe conseguenze socio-economiche e culturali significative, influenzando il declino delle civiltà indigene. La mancanza di conoscenze mediche dell’epoca alimentò il terrore e la disperazione. L’epidemia di Cocoliztli rimane un capitolo tragico nella storia della colonizzazione e delle malattie nel Nuovo Mondo.

Complessivamente si stima un numero massimo di morti pari a 17.500.000 (****)


(8) La peste italiana o manzoniana, dal 1629 al 1631

La Peste Italiana o Manzoniana, dal 1629 al 1631, fu un’epidemia di peste bubbonica che colpì l’Italia durante il periodo barocco. Questa devastante malattia fu descritta dallo scrittore italiano Alessandro Manzoni nel suo capolavoro “I Promessi Sposi”. La peste si diffuse rapidamente, causando un alto numero di vittime e creando panico diffuso. Le misure preventive dell’epoca includevano la quarantena e il confinamento. La Peste Manzoniana ebbe impatti duraturi sulla società italiana del XVII secolo, influenzando la narrativa letteraria e riflettendo gli aspetti sociali e culturali dell’epoca.

Si stima un numero di morti pari a 280.000. (****)


(9) La peste di Siviglia, 1649

La peste di Siviglia del 1649 fu un’epidemia devastante che colpì la città spagnola di Siviglia nel corso del XVII secolo. Questa malattia, probabilmente di origine bubbonica, causò una significativa perdita di vite umane e provocò gravi conseguenze sociali ed economiche. L’epidemia colpì la popolazione in modo particolarmente grave, portando al panico e all’isolamento delle persone per evitare la diffusione del morbo. Gli effetti della peste di Siviglia si riflettono nelle testimonianze storiche dell’epoca, sottolineando l’impatto drammatico delle epidemie sulla vita delle comunità e sulla storia delle città.


(10) La grande peste di Vienna, 1679

La Grande Peste di Vienna nel 1679 fu un’epidemia che colpì la capitale austriaca, Vienna, nel XVII secolo. La malattia, presumibilmente di origine bubbonica, portò a una devastante perdita di vite umane e causò un profondo sconvolgimento sociale ed economico. L’epidemia si diffuse rapidamente, mettendo a dura prova le risorse mediche e provocando un clima di paura e ansia. Le autorità adottarono misure drastiche, come la quarantena e il confinamento. La Grande Peste di Vienna del 1679 rappresenta un episodio significativo nella storia della città, evidenziando gli impatti devastanti delle pandemie sul tessuto sociale e urbano.

Il numero di vittime della malattia ammonta a 76.000 abitanti.


(11) Pandemie di colera, dal 1816 al 1966

1816-1826: precedentemente confinata all’India, la malattia si diffuse dal Bengala fino alla Cina e al Mar Caspio con un numero di morti superiori a 100.000 (****);

1829-1851: toccò l’Europa (Londra nel 1832), Canada, e Stati Uniti (costa del Pacifico) con un numero di morti superiori a 100.000 (****);

1852-1860: principalmente diffusa in Russia, fece più di 1.000.000 di morti (*);

1863-1875: diffusa principalmente in Europa e Africa;

1899-1923: ebbe poco effetto sull’Europa grazie anche ai progressi nella salute pubblica; la Russia ne fu di nuovo colpita duramente con un numero di morti superiori a 800.000 (****)

1960-1966: l’epidemia chiamata El Tor colpì l’Indonesia, raggiunse il Bangladesh nel 1963, l’India nel 1964, e l’Unione Sovietica nel 1966.


(12) L’influenza russa (Influenza asiatica), dal 1891 al 1894

L’Influenza Russa, o Influenza Asiatica, tra il 1891 e il 1894, fu una pandemia influenzale che ebbe origine in Siberia. Si diffuse rapidamente attraverso le vie di comunicazione, raggiungendo l’Europa, l’Asia e le Americhe. Caratterizzata da febbre, tosse e grave affaticamento, colpì milioni di persone. Questa pandemia influenzale, causata da un ceppo del virus dell’influenza A, provocò significative perdite di vite umane e impose un onere notevole sui sistemi sanitari dell’epoca. L’Influenza Russa rappresenta un capitolo importante nella storia delle pandemie influenzali, evidenziando le sfide globali associate alle malattie respiratorie.

Circa 1.000.000 di persone (*) persero la vita a causa di questa influenza.


(13) L’influenza spagnola, dal 1918 al 1919

L’Influenza Spagnola, dal 1918 al 1919, fu una delle pandemie più mortali della storia moderna. Originata probabilmente negli Stati Uniti, si diffuse durante la Prima Guerra Mondiale. Caratterizzata da una rapida diffusione e da sintomi gravi, colpì una vasta parte della popolazione mondiale. Con milioni di vittime, l’Influenza Spagnola influenzò drammaticamente la vita quotidiana, sovraffollando gli ospedali e creando panico globale. Nonostante il nome, la Spagna fu solo uno dei luoghi colpiti. La pandemia ebbe un impatto duraturo sulla sanità pubblica, sottolineando l’importanza della preparazione contro le malattie infettive su scala globale.

La malattia si diffuse in tutto il mondo, uccidendo 75.000.000 di persone (****).


(14) L’influenza asiatica, dal 1957 al 1958

L’Influenza Asiatica, o pandemia dell’H2N2, si verificò dal 1957 al 1958. Originata in Asia, questa variante influenzale causò un’ondata globale di malattia. Caratterizzata da sintomi respiratori gravi, la pandemia colpì milioni di persone in tutto il mondo. La variante H2N2 sostituì il ceppo H1N1 responsabile dell’Influenza Spagnola del 1918. La risposta globale fu veloce, con lo sviluppo di un vaccino. L’Influenza Asiatica ebbe impatti significativi sulla sanità pubblica, sottolineando l’importanza della sorveglianza epidemiologica e delle strategie di vaccinazione nella gestione delle pandemie influenzali.

Rilevata per la prima volta in Cina nel febbraio del 1957, raggiunse gli Stati Uniti nel giugno dello stesso anno, facendo complessivamente 2.000.000 morti (****). Il ceppo era lo H2N2.


(15) L’influenza di Hong Kong, dal 1968 al 1969

L’influenza di Hong Kong del 1968-1969 fu una pandemia influenzale causata dal ceppo H3N2 del virus dell’influenza A. Iniziò ad Hong Kong e si diffuse globalmente, influenzando milioni di persone. Caratterizzata da sintomi influenzali gravi, la pandemia portò a un numero significativo di decessi. Colpì particolarmente i giovani adulti, un modello insolito rispetto alle normali influenze. Sebbene la risposta medica fosse limitata rispetto agli standard moderni, l’epidemia ebbe un impatto relativamente breve. Tuttavia, la sua virulenza sottolineò la necessità di monitorare attentamente l’evoluzione dei virus influenzali e prepararsi adeguatamente.

Il ceppo H3N2, emerso a Hong Kong nel 1968, raggiunse nello stesso anno gli Stati Uniti e fece 1.000.000 vittime (****). Un virus H3N2 è ancora oggi in circolazione.


(16) L’epidemia di HIV/AIDS, dal 1981

L’epidemia di HIV/AIDS ha avuto inizio nel 1981, emergendo come una delle sfide più gravi nella storia della sanità globale. Il virus HIV attacca il sistema immunitario, portando alla sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). La diffusione iniziale fu associata principalmente a comunità LGBTQ+, ma si è poi estesa globalmente. L’epidemia ha causato milioni di morti, generando una risposta senza precedenti nelle ricerche mediche e nella sensibilizzazione pubblica. Le campagne di prevenzione, l’accesso ai farmaci antiretrovirali e gli sforzi nella ricerca stanno contribuendo a gestire l’epidemia, ma le sfide persistono.

La malattia ha provocato fino ad ora oltre 30.000.000 di morti (****) ed è, per lo più, diffusa nelle nazioni in via di sviluppo e tra gli indigenti di tutto il pianeta.


(17) Influenza aviaria

L’influenza aviaria è una malattia virale che colpisce gli uccelli, con sottotipi come l’H5N1 che possono trasmettersi all’uomo. La prima epidemia significativa si verificò nel 1997 in Asia, con focolai ricorrenti successivi. Sebbene l’infezione umana sia rara, ha un tasso di mortalità elevato. L’influenza aviaria può causare gravi perdite nell’industria avicola e ha il potenziale per mutare in forme più pericolose. Le autorità monitorano attentamente la situazione per prevenire una potenziale pandemia, implementando misure di controllo e sviluppando vaccini per limitare la diffusione del virus.


(18) Sindrome respiratoria acuta grave (SARS), dal 2002

La Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS) emerse nel 2002, originandosi in Cina. Causata dal coronavirus SARS-CoV, si diffuse rapidamente in Asia e oltre, generando preoccupazioni globali. Caratterizzata da febbre, tosse e difficoltà respiratorie, la SARS ebbe un tasso di mortalità significativo. La risposta internazionale comprendeva misure di quarantena e controlli rigorosi. Nel 2003, grazie agli sforzi di contenimento, l’epidemia fu contenuta, ma l’esperienza influenzò le strategie globali di gestione delle future emergenze sanitarie, incluso il COVID-19. La SARS evidenziò l’importanza della collaborazione internazionale nella prevenzione e nel controllo delle malattie infettive.


(19) L’influenza A H1N1 c.d. “Suina”, dal 2009 al 2010

L’influenza A H1N1, comunemente nota come “Suina”, è emersa nel 2009 come pandemia globale. Questo ceppo di influenza combinava elementi genetici umani, aviari e suini. La malattia si diffuse rapidamente, causando un aumento dei casi influenzali in tutto il mondo. Sebbene spesso di gravità moderata, il virus colpì anche persone giovani e precedentemente sane. Le autorità implementarono risposte rapide, tra cui campagne di vaccinazione di massa. L’epidemia si attenuò nel 2010, ma la H1N1 ha continuato a circolare come una delle varianti stagionali influenzali.

Il suo focolaio iniziale ha avuto origine in Messico, estendendosi poi in soli 2 mesi a quasi 80 Paesi. In Europa e Paesi limitrofi, al 31 agosto 2009 i casi accertati erano 46.016 e le morti accertate 104 (*). Nel resto del mondo i casi di morte accertati furono 2.910 (*). Nel mese di agosto 2010 l’OMS ha dichiarato chiusa la fase pandemica. Attualmente il virus H1N1 si comporta similmente ad altri virus stagionali (cosiddetta fase post-pandemica).


(20) La pandemia di COVID-19, dal 2019

La pandemia di COVID-19 ha avuto inizio nel 2019, causata dal virus SARS-CoV-2. Caratterizzata da sintomi respiratori e diffusione rapida, si è diffusa globalmente, dichiarata pandemia dall’OMS nel 2020. Le misure di contenimento, inclusi lockdown e distanziamento sociale, hanno avuto impatti su scala mondiale. La corsa per sviluppare vaccini ha segnato un notevole progresso scientifico. Tuttavia, la pandemia ha causato milioni di morti, tensionato i sistemi sanitari e influenzato la vita quotidiana. Ha evidenziato le sfide globali nella gestione delle emergenze sanitarie e la necessità di collaborazione internazionale.

Le prime stime globali peer-reviewed delle morti in eccesso indicano che 18,2 milioni di persone (*****) potrebbero essere decedute a causa della pandemia di COVID-19 entro il 31 dicembre 2021.


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