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“Madre Terra” di Lorenzo Pescini

Madre Terra – La narrazione di una Madre Terra devastata, con il Golfo del Messico come emblema della sua sofferenza, suscita profonde riflessioni sulla relazione tra l’umanità e il nostro pianeta. Il 2 maggio 2010, il disastro della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon rappresentò una ferita aperta, dalla quale scorre senza sosta il “sangue nero” della Terra: il petrolio, conservato gelosamente nelle sue viscere per milioni di anni.

L’immagine di un uomo che succhia avidamente il prezioso liquido, paragonato a un vampiro insaziabile, offre un impatto viscerale sulla nostra condotta nei confronti della Terra. L’atrocità di questo atto non si esaurisce nel prelievo del petrolio, ma nella sua successiva trasformazione in veleno scaricato nell’ambiente, compromettendo irrimediabilmente la salute del nostro ecosistema.

Questo momento di riflessione invita a considerare il nostro ruolo di custodi della Terra, chiedendo all’umanità di assomigliare più a Dio, creatore e protettore, e meno al diavolo che distrugge e inquina. È un appello urgente alla consapevolezza delle conseguenze delle nostre azioni sull’ambiente.

Tuttavia, la triste storia di soprusi a Madre Terra non si esaurisce con Deepwater Horizon. Nel 2011, il disastro nucleare di Fukushima si aggiunge come un nuovo capitolo di maltrattamenti inflitti al nostro pianeta. Questo evento rappresenta una dimostrazione della nostra continua insensibilità e della mancanza di rispetto per la Terra.

Madre Terra di Lorenzo Pescini

Il parallelismo…

… tra queste tragedie sottolinea l’incessante degrado ambientale causato dall’umanità. Il termine “incessantemente” sottolinea l’urgenza di una riflessione più ampia e di azioni concrete per mitigare il danno ambientale. Ciò richiede un cambiamento radicale nei nostri modelli di consumo, nelle pratiche industriali e nelle politiche ambientali.

La storia di queste ferite inferte a Madre Terra è un monito contro l’inerzia e l’indifferenza. Ci pone di fronte alla necessità di riconsiderare la nostra connessione con il pianeta e di agire come custodi responsabili. La speranza è che, attraverso una seria riflessione, l’umanità possa intraprendere una trasformazione significativa.

L’appello a assomigliare a Dio e meno al diavolo è un richiamo alla compassione, all’amore e alla responsabilità verso la Terra e le sue creature. Siamo chiamati a coltivare una coscienza ambientale che guidi scelte etiche e sostenibili, contribuendo a preservare la bellezza e la vitalità del nostro pianeta per le generazioni future.

In conclusione, la storia di devastazioni come Deepwater Horizon e Fukushima deve essere un catalizzatore per il cambiamento. Questi eventi devono spingerci a riflettere profondamente sul nostro impatto sulla Terra e a perseguire un cammino che onori e protegga la nostra Madre Terra anziché contribuire alla sua distruzione incessante.


Gli alberi il nostro futuro


L’autore

Lorenzo Pescini è un eclettico artista fiorentino. E’ diplomato in pianoforte, scrive musica fin da ragazzo ed ha realizzato diversi album di composizioni strumentali. Le sue opere, ascoltate oltre 5 milioni di volte in oltre 180 paesi del mondo, sono state eseguite da pianisti ed altri strumentisti sia italiani che stranieri e risultano inserite frequentemente in programmi di sala.  Lorenzo si dedica anche a scrivere poesie, riflessioni sulla vita e rompicapo logico-matematici. Ama immortalare momenti della vita attraverso scatti fotografici. Fondatore del sito Pescini.com, Lorenzo è un ambientalista convinto.
“La bellezza salverà il mondo” è il suo motto preferito.


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