Episodio n. 32
I rompicapo di Emma la Pasticcera
di Lorenzo Pescini
Rack 2 – Non succede spesso, però quando dopo la sua lunga giornata di lavoro gli rimane un briciolo di energia, Emma ama andare al teatro ad ascoltare concerti di musica classica. Mentre però trova noiosa l’opera lirica, va matta per le composizioni orchestrali.
Quella sera la nostra eroina si trovava nel teatro cittadino ad ascoltare uno straordinario concerto per pianoforte ed orchestra, il secondo di Rachmaninov, il suo preferito. All’entrata, in attesa per il biglietto, aveva letto sulla programmazione che quel pomeriggio nello stesso teatro aveva suonato un quintetto di fiati, nella sua formazione classica (clarinetto, oboe, flauto, fagotto e corno francese) composto da giovani e bravi musicisti. Così durante l’esecuzione, nello svilupparsi delle armonie, abbracciata dalla penombra e infervorata dal tepore dell’ambiente ovattato della galleria, Emma aveva cominciato ad immaginare come potessero essere questi cinque baldi giovani mentre facevano suonare i loro strumenti.
E così in una sorta di catalessi, chiuse gli occhi immaginandosi di trovarsi ad un party in onore del quintetto… loro erano lì, eleganti ed affascinanti, con il loro nome cucito sul proprio completo scuro e che tra un autografo ed un cocktail parlavano e scherzavano allegramente tra loro.
Alberto esclamò che aver sposato la sorella del flautista è stata la cosa più bella della sua vita, seconda solo al viaggio negli Stati Uniti fatto con il fratello del clarinettista.
Donato, appoggiato alla finestra, raccontava di non aver fratelli e che se li avesse avuti avrebbe certamente fondato con loro un gruppo musicale proprio. Alberto e Bartolo invece ridendo dichiararono che essere figli unici come loro aveva i suoi grandi lati positivi.
Carlo e Donato…
, si versarono da bere dispiacendosi di non aver entrambi nessun vicino di casa. Ma mentre il primo diceva che sua moglie, sorella del clarinettista, amava riempire la casa organizzando gigantesche e confusionarie feste con le sue amiche, il secondo raccontava che spesso aveva a cena sua sorella ed il marito, quel barboso dell’oboista.
Bartolo li guardò sbalordito raccontando dell’incubo di essere vicino di casa del suonatore di corno francese che, purtroppo, si esercita durante la notte fonda. Ettore, un po’ separato, stava spippolando sul cellulare.
Emma riaprì gli occhi… il primo movimento era finito e nel silenzio rotto solo dai soliti sgradevoli colpi di tosse, capì che dietro quella fantastica visione fatta di schiamazzi e burle si nascondeva un vero e proprio enigma da risolvere: abbinare ad ogni nome lo strumento suonato.
L’orchestra così cominciò il secondo movimento; il pianoforte presentò il suo struggente tema delicatamente intrecciato con il suono del clarinetto e la nostra eroina immaginò passare i nominativi, come virtuali titoli di coda che scorrevano sul drappeggio del fondale del teatro.
Domanda de “Rack 2”
Domanda: quale è il nome di ogni strumentista?
A tutti coloro che invieranno almeno una risposta esatta di questo o di altri episodi di Emma all’indirizzo info@pescini.com sarà data l’opportunità di entrare nel “Emma fan club“!
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